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giovedì 22 maggio 2014

I CARABINIERI CATTURANO ( FINALMENTE) LA BANDA DEI BAR


--> Ancora una volta i carabinieri di Chioggia riescono per primi a dare risposte ai cittadini sempre più allarmati per l'ondata di furti e scassi di esercizi pubblici e abitazioni. Ieri notte, non abbiamo ancora i dettagli, i militari hanno colto sul fatto tre pregiudicati chioggiotti nell'atto di cercare di entrare nella cartolibreria di riva vena al civico, 1262. Come volevasi dimostrare questi soggetti non sono extracomunitari ma sono elementi ben noti alle forze dell'ordine, uno si chiamerebbe Bruno, uno è del '61 uno del '90 e uno dell' '84. Ulteriori aggiornamenti a breve
--> I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Chioggia, questa notte, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno denunciato in stato di libertà con l’accusa di tentato furto in concorso tre persone, residenti a Chioggia, già note alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio: A.P. classe 1984, A.P. classe 1990 e B.D. classe 1990. I militari verso mezzanotte e mezza si recavano nel centro storico di Chioggia, in Riva Vena all’altezza del civico 1262, in quanto un cittadino aveva segnalato al 112 la presenza di tre giovani che stavano tentando un furto all’interno di un esercizio commerciale. Sul posto i tre venivano immediatamente bloccati a poche decine di metri dall’esercizio commerciale (risultata essere una cartolibreria), dopo che avevano tentato di forzare la saracinesca, ed accompagnati in caserma per accertamenti. Sottoposti a perquisizione, veniva rinvenuto e sequestrato nella tasca del giubbotto del 30enne, un passamontagna ed un paio di guanti. Nei confronti dei tre e’ quindi scattata la denuncia in stato di libertà con l’accusa di tentato furto aggravato. Sono in corso accertamenti al fine di verificare se i tre siano gli autori dei numerosi furti commessi nelle scorse settimane ai danni di bar e negozi di Chioggia.

mercoledì 21 maggio 2014

I CARABINIERI RITROVANO 46.000 EURO DELLA BANDA DEI BANCOMAT


--> I Carabinieri della Compagnia di Chioggia, nel prosieguo dell’attività d’indagine che nella giornata di sabato ha portato all’arresto di 11 persone responsabili di 41 assalti a bancomat di varie regioni del nord Italia (vedasi comunicato allegato), hanno proceduto al controllo di una delle basi logistiche del sodalizio, sita in Porto Viro (RO), località Ca’ Mello, rinvenendo abilmente occultati sotto una catasta di legno posta all’esterno di un casolare: · La somma contante di 46.000 euro, trovata all’interno di due contenitori in plastica. Le banconote erano divise in undici buste sottovuoto, con tagli da 50 e 20 euro. Alcune banconote, in particolare quelle del taglio da 20 euro, presentavano la filigrana stropicciata e i bordi bruciati, segno inequivocabile del provento da bancomat esplosi; · Una borsa con all’interno 25 “piattine” metalliche in alluminio (prive di esplosivo), da utilizzare per il confezionamento degli ordigni esplosivi da inserire all’interno dei bancomat; · Uno storditore taser marca “police”; · Una macchina per il sottovuoto, per confezionare il denaro e le “piattine” da interrare, così da evitare deterioramenti; · Un ferro da stiro con un frammento di banconota da euro 20 all’interno di uno dei fori per il vapore, utilizzato dalla banda per “stirare le banconote” stropicciate a seguito delle esplosioni; · Due passamontagna di colore nero; Proseguono gli accertamenti per risalire al nascondiglio della parte restante del denaro.

martedì 20 maggio 2014

OPERAZIONE " LAGUNA RESET" - BLITZ NOTTURNO DELLA GDF di CHIOGGIA con ARRESTI e PERQUISIZIONI

l'elicottero della GDF ripreso dal corso del popolo di chioggia
--> Questa mattina un grosso elicottero della sezione aereo navale della GUARDIA DI FINANZA ha sorvolato più volte la zona di laguna vicina al porto, non si trattava di un sorvolo di routine ma il coronamento di un'operazione di vasta scala denominata " LAGUNA RESET" con l'obiettivo di sgominare una vasta organizzazione che commercializzava, con frode, la pesca abusiva di vongole in modo abusivo e con metodi impropri che poi venivano inviate al sud, sembra, è in corso una conferenza stampa, senza passare per la stabulazione oppure passandoci in modo fittizio. Si parla di una quarantina di ordinanze cautelari che vanno dall'arresto, all'obbligo di dimora, agli arresti domiciliari. Anche Chioggia è stata interessata nella notte scorsa dall'attività delle fiamme gialle che avrebbero tradotto in carcere qualcuno, è stato posto sotto sequestro un casone che si trova nel canale delle trezze in fronte al porto, la struttura sarebbe in uso a f.b.b. e sarebbe, sottolineiamo l'uso del condizionale, in uso a f.b.b. oltre a varie perquisizioni durante le quali sarebbero state rinvenute anche delle armi improprie. La struttura sarebbe stata utilizzata come crocevia per il transito delle vongole, sarebbe una delle ditte sequestrate dalla GDF operanti come centri di spedizione e di depurazione delle vongole. Ulteriori aggiornamenti in seguito. DAL SITO DEL CORRIERE DEL VENETO Sette le persone sottoposte a custodia cautelare in carcere: Ruggero «Diego» Sivieri, 58 anni, di Porto Tolle (Rovigo), Massimo Tosetto, 40 anni, di Mesola (Ferrara), Federico Boscolo Boscoletto, 44 anni di Chioggia (tutti e tre alla guida dalla «Gruppo Mare Srl» di Porto Viro ), Dario Tosetto, 47 anni di Mesola (Ferrara), titolare della Da.Mas Srl di Ariano nel Polesine (Rovigo), Mirco Pagan, 64 anni, Ennio Trevisan, 53 anni, ed Ennio Ghezzo, 39 anni, tutti di Cavallino Treporti (Venezia).

lunedì 19 maggio 2014

VIDEO: RECUPERATO e DISTRUTTO dai CARABINIERI di CHIOGGIA l'ESPLOSIVO DELLA BANDA dei BANCOMAT


--> I Carabinieri della Compagnia di Chioggia, nel prosieguo dell’attività d’indagine che nella giornata di sabato ha portato all’arresto di 11 persone responsabili di 41 assalti a bancomat di varie regioni del nord Italia (vedasi comunicato allegato), hanno recuperato 10 chili di esplosivo, parte del quale già confezionato all’interno delle scatole metalliche cosiddette “piattine” che venivano inserite nella fessura dell’erogatore dei soldi dei bancomat e poi fatte esplodere. L’esplosivo e’ stato rinvenuto dai militari, sotterrato in un campo agricolo vicino ad un casolare abbandonato, in località Valle Giralda di Codigoro (FE), che era nella disponibilità dei componenti della banda. Oltre alle “piattine” sono stati trovati candelotti di esplosivo ancora da “lavorare” e 200 detonatori di varie tipologie e dimensioni. L’esplosivo essendo in parte deteriorato e pericoloso per il trasporto e lo stoccaggio, e’ stato fatto deflagrare in loco da un artificiere dei Carabinieri.

sabato 17 maggio 2014

VIDEO: MAGISTRALE OPERAZIONE DELL'ARMA DEI CARABINIERI DI CHIOGGIA


--> Smantellata un’associazione per delinquere dedita all’assalto di bancomat con l’utilizzo di esplosivo : 12 i provvedimenti cautelari disposti dal G.I.P. di Venezia Nelle prime ore del 17 maggio 2014, i carabinieri della Compagnia di Chioggia, al termine di una complessa attività di indagine iniziata nel gennaio 2013, hanno eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare (di cui 8 in carcere e 3 ai domiciliari) e 1 ordinanza cautelare di obbligo di presentazione alla P.G. nei confronti di cittadini italiani, residenti nella Riviera del Brenta e nella provincia di Rovigo, appartenenti ad una organizzazione criminale dedita alla commissione di furti ai danni di bancomat mediante l’utilizzo di esplosivo, nelle province di Venezia, Ferrara, Ravenna Bologna, Rimini, Forlì Cesena, Pesaro Urbino, Mantova, Modena e Verona. L’operazione, che si è svolta nelle regioni Veneto ed Emilia Romagna, ha visto impegnati 150 carabinieri dei Comandi dell’Arma territorialmente competenti, con il supporto di 4 unità cinofile, 2 team di artificieri e 1 elicottero. L’indagine, condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Chioggia e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, ha consentito di smantellare un’associazione per delinquere che, in circa 13 mesi, aveva effettuato 41 assalti a bancomat di istituti di credito mediante l’inserimento di una scatola metallica (c.d. “piattina”) carica di esplosivo all’interno della fessura di erogazione del denaro. Nella stessa indagine sono stati inoltre individuati, oltre alle batterie operative, i canali di approvvigionamento dell’esplosivo e la fitta rete di copertura per la custodia dei veicoli rubati utilizzati per le azioni criminose, spesso in luoghi non direttamente riconducibili agli indagati. I destinatari delle misure sono: 1. BETTIO Maurizio, classe 1959, residente a Fiesso d’Artico (VE) 2. CONTE Luciano, classe 1958, residente a Camponogara (VE) 3. VOLTAN Moreno, classe 1958, residente a Legnaro (PD) 4. GAROFOLIN MIchael, classe 1986, residente a Galzignano Terme (PD) 5. ANTICO Daniele, classe 1955, residente a Poro Viro (RO) 6. SCARPA Pietro Angelo, classe 1966, residente a Porto Viro (RO) 7. BELTRAME Ermanno, classe 1954, residente a Rosolina (RO) 8. QUAGLIATO Fabrizio, classe 1956, residente a Porto Viro (RO) 9. BONAMICI Ughetto, classe 1946, residente a Comacchhio (FE) 10. DOGAMENTI Nello, classe 1941, residente a Codigoro (FE) 11. CROCETTI Luis Antonio, classe 1981, domiciliato a Molinella (BO) 12. B.A., classe 1957, residente a Porto Viro (RO), sottoposta all’obbligo di presentazione alla P.G. Le attività investigative hanno consentito di acclarare come il sodalizio aveva modalità d’azione collaudate e standardizzate che prevedevano: - la ricognizione dei possibili obiettivi per verificare le vie di fuga e l’esistenza di sistemi d’allarme e di ripresa video - l’oscuramento dell’illuminazione pubblica e delle telecamere di videosorveglianza della banca - il posizionamento dell’auto a distanza di sicurezza, con la creazione di vie di fuga mediante il taglio delle recinzioni delle proprietà private poste nei dintorni del bancomat - l’esplosione dei cash dispenser mediante l’inserimento di una “piattina” metallica contenente l’esplosivo, previa forzatura della bocchetta del bancomat di erogazione del contante A nulla sono valse le precauzioni adottate dai malviventi, i quali avevano previsto l’utilizzo, nelle fasi organizzative dei colpi, di comunicazioni telefoniche esclusivamente mediante cellulari ritenuti “sicuri”, intestati a prestanome; ovvero l’utilizzo di ricetrasmittenti durante le fasi operative degli assalti. Nel linguaggio in codice adottato : “andare a mangiare” significava “andare a fare il colpo” “il tappamento” era il nascondiglio dell’esplosivo e delle autovetture “il tocco” era la piattina carica di esplosivo già pronta Il gruppo, che nel tempo stava incrementando la propria pericolosità, aveva sostituito il materiale esplosivo utilizzato nei primi colpi, consistente in polvere pirica, con esplosivo da cava, avente maggiore potere; tanto da avere creato, in alcuni casi, danni alle autovetture parcheggiate in prossimità degli istituti di credito e perfino un rilevante danno strutturale ad una abitazione sovrastante la banca, con il danneggiamento di un balcone e la presenza di crepe nei muri. La complessa indagine, svolta mediante le più moderne tecnologie investigative, trae origine da spunti investigativi forniti da alcune Stazioni carabinieri che, nell’ambito dei servizi di prevenzione svolti, specie nell’arco notturno, avevano prestato particolare attenzione ai movimenti sospetti di alcuni pregiudicati che, specie nei giorni compresi tra il sabato e il martedì (con l’esclusione della domenica e con una pausa dalla seconda decade di giugno 2013 al 24 agosto dello stesso anno) erano soliti effettuare uscite notturne prolungate… proprio in concomitanza della maggiore presenza di contante negli sportelli bancomat degli istituti bancari. In sintesi, si può ritenere che tra soldi asportati e danni arrecati alle strutture, i malviventi abbiano procurato una danno che ammonta a circa due milioni di euro.

venerdì 16 maggio 2014

TENTATO FURTO ALLA CASSA E CUP DELL'OSPEDALE DI CHIOGGIA


--> Tentato furto alla cassa e cup dell'ospedale di chioggia, durante la notte tra giovedì e venerdì, degli individui sono entrati all'interno dell'ospedale rompendo una delle finestre, ma, probabilmente per l'allarme hanno desistito e sono fuggiti, da quello che sappiamo l'ospedale è difeso da un impianto di video sorveglianza ma bisognerà vedere se hanno agito a volto scoperto. Questo tentato furto rappresenta un ulteriore escalation dei furti nell'ambito della struttura sanitaria, nei precedenti furti i ladri si erano " accontentati" di scassinare le macchinette distributrici di alimenti e bevande e le casse automatiche, per inciso, sembra, che l'autore di uno dei furti alle macchinette era uno dei ricoverati che è stato riconosciuto appunto dal sistema di video-sorveglianza.

mercoledì 14 maggio 2014

DENUNCIATO STUDENTE 18ENNE PER DETENZIONE AI FINI DI SPACCIO DI STUPEFACENTI.


--> I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Chioggia, nel corso di un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati in materia di stupefacenti, hanno denunciato in stato di libertà all’A.G. Veneziana, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, L.B. classe 1996, studente incensurato di Chioggia. Il predetto, controllato all’interno di un rudere sito in zona prospiciente alla via Mediterraneo di Sottomarina e sottoposto a perquisizione, veniva trovato in possesso di 22 grammi di marijuana, suddivisa in due bustine, un bilancino elettronico di precisione e la somma contante di euro 350 ritenuta provento dello spaccio. Il tutto sottoposto a sequestro. Nel corso della medesima attività sono stati segnalati alla Prefettura di Venezia, per detenzione per uso personale di stupefacenti, due giovani chioggiotti, trovati in possesso il primo di due grammi di marijuana ed il secondo di mezzo grammo di hashish.

sabato 10 maggio 2014

ESAGITATO CON UN COLTELLO VIENE ARRESTATO DALLA POLIZIA MENTRE ASPETTA IL SINDACO

 
--> Questa mattina da una fonte autorevole abbiamo appreso la notizia che ri-pubblichiamo pari pari : " Un uomo di 35 anni sarebbe stato arrestato poche ore fa dalla polizia di stato mentre sotto il comune aspettava il sindaco con l'espressa intenzione di aggredirlo con un coltello ( qualcuno ci ha detto intenzionato ad ucciderlo)." In seguito abbiamo pubblicato degli aggiornamenti man mano che ci sono arrivati, dopo una giornata di approfondimenti, e dopo aver sentito anche il padre del ragazzo cerchiamo di riportare una ricostruzione dei fatti, ovviamente sempre con riserva. Il ragazzo si chiama Mario Penzo e da diversi giorni aveva un appuntamento con il sindaco per chiedere un'occupazione, esasperato probabilmente dal disagio di non avere lavoro in un momento di particolare tensione si è recato al palazzo comunale per avere l'ambito colloquio, lo stesso padre, ci ha confermato telefonicamente, aveva avvisato la polizia in quanto temeva che il ragazzo avrebbe avuto un comportamento " che avrebbe potuto farmi fare brutta figura con il sindaco che è un amico". Fatto sta che le forze dell'ordine hanno avvisato il sindaco (che per inciso era in prossimità del municipio in compagnia del figlioletto) e che come il Penzo ha visto gli agenti nel giro di brevissimo tempo ha avuto una reazione violenta che ha praticamente costretto gli agenti ad arrestarlo, nelle fasi concitate gli agenti sono stati, presumiamo, leggermente feriti, e hanno dovuto ricorrere all'assistenza del pronto soccorso. Da quello che ci risulta il ragazzo è in stato di arresto, gli agenti hanno cercato di approcciare il ragazzo da padri di famiglia ma non c'è stato nulla da fare. Il padre del ragazzo, che conosciamo bene, una persona degna di stima, una famiglia sicuramente corretta, ha giustificato la presenza del coltello " Una semplice brittola, che tutti i pescatori hanno" dobbiamo però segnalare, per amor di verità, che questo ragazzo aveva già avuto un altro arresto quando alcuni anni fa aveva aggredito la polizia municipale infastidito per essere stato ripreso nel passare in moto sul ponte ciclo pedonale di canal lombardo. Questo fatto può dispiacere molto dobbiamo però riflettere su quanto siano pericolosi i continui inviti alla violenza che leggiamo ogni giorno sui social, negli stessi commenti di questo blog e sulla pagina f.b. alcune persone hanno praticamente giustificato la reazione di questa persona perché: "il popolo deve essere ascoltato".

giovedì 1 maggio 2014

SCASSINATORI SERIALI DI BAR: IERI SERA E' TOCCATO AL CAFFE' FRENSI


--> " Cerca un bar, che sia dotato di videopoker, verifica che non sia troppo vicino a zone frequentate ( ma anche no) , rompi la saracinesca, prenditi il cassetto del registratore di cassa e non perdere tempo a scassinare le macchinette ma portati via il cambia-moneta, così non rischi di essere scoperto per il rumore, poi sbarazzati dell'apparato nel canale più vicino." Questo è il modus operandi degli scassinatori, ormai seriali, che ormai agiscono indisturbati quasi ogni notte, ci sono locali che sono stati " visitati" anche quattro volte,il record dovrebbe averlo raggiunto il bar laguna ( gestito da cinesi) scassinato ben cinque volte. Ieri sera è toccato al " CAFFE' FRENSI" ( ultimo portico verso vigo) il copione è sempre lo stesso: si entra, si apre la cassa, si porta via il cambia monete, puff via al prossimo colpo ". " I deve essere degli extracomunitari" dice qualcuno, ricordiamo però che ad oggi, uno dei pochi beccati in flagranza di reato ( si era rotto una gamba nel cercare di fuggire dalla finestra) era un ciosottissimo 45enne sempre ad un bar gestito da cinesi ( BAR SPETTEGULES) in viale Umbria, senza contare che tutte le volte che le telecamere riprendono qualcuno, sempre di ciosoti si tratta, anche se, molti esercenti preferiscono non rilasciare le immagini per paure di vendette. Siamo sicuri che questi " animatori" della notte siano gente di fuori? Ci sembra molto improbabile, è invece MOLTO probabile ( almeno per certi locali) che siano degli assidui frequentatori di questi locali e che sappiano molto bene quanto incassano e si dirigano a colpo sicuro. La domanda è sempre la solita: è possibile che nessuno veda o senta mai nulla???